La rivista

«Passato e presente», nata nel 1982 come semestrale, ha dal 1985 periodicità quadrimestrale.

Come abbiamo ricordato nel numero 117 in occasione del quarantennale, la sua impostazione originaria – uno sguardo “lungo” sull’età contemporanea e uno “largo” sui fenomeni e i processi internazionali e globali; il forte impegno civile e l’attivismo culturale – è rimasta sostanzialmente invariata: la rivista resta uno strumento prodotto e diretto da universitari ma aperto al dialogo col mondo della scuola, delle biblioteche, degli archivi, della politica, degli appassionati di storia. Un dialogo tanto più necessario oggi, quando le forme e le modalità di approccio alla storia da parte del mondo non accademico richiedono un’attenzione particolare (ne è una riprova la costituzione nel 2015 dell’associazione Amici di Passato e presente, proprietaria della testata, anima di varie iniziative di aggiornamento e dibattito).

In quarant’anni “Passato e presente” ha avuto vari e fisiologici ricambi generazionali (mantenendo sempre organi direttivi abbastanza numerosi), si è adeguata alle trasformazioni del sistema universitario e ai nuovi criteri di valutazione della ricerca (discutibili e discussi: non vogliamo essere un mero contenitore di articoli). Nel panorama sempre più frastagliato delle riviste di storia contemporanea, abbiamo cambiato più volte pelle, editore (dal 2001 è FrancoAngeli), persone, immagine, copertine, rubriche: lo testimoniano gli indici della rivista, ospitati (e presto resi interrogabili) nel sito web, e le annate, che per i numeri 1-51 (dal 1982 al 2000) sono disponibili in open access.

La rubrica di apertura – il nostro tratto distintivo – da Editoriale è divenuta Focus, restando sempre lo spazio che cerca di restituire il nostro punto di vista su temi di attualità, rintracciandone le origini storiche; sia Interventi che Discussioni intervengono su temi rilevanti, non necessariamente di stringente attualità. Tra le costanti di fondo, vi è lo spazio per ricerche originali italiane e straniere (Saggi e Lavori in corso), l’attenzione per l’uso pubblico della storia e anche per le sue distorsioni (Usi e abusi della storia; Il presente come storia); per le varie forme della comunicazione storica e i cambiamenti indotti dalla rivoluzione digitale: I linguaggi della storia (che ha assorbito rubriche più risalenti, come Mass media e Mostre) e I luoghi della ricerca, che riunisce contributi su istituzioni, riviste, collane editoriali, musei, ecc. Se le rubriche Storia e scuola e Storia e letteratura sono rimaste invariate, ne abbiamo introdotta una nuova, Letture. In Storici contemporanei, Storici e storia e Percorsi intellettuali è messo a fuoco il rapporto tra il lavoro dello storico e più in generale dello studioso e il contesto in cui esso opera. Da sempre, la rivista dedica uno spazio rilevante all’informazione critica sulla produzione nazionale e internazionale (Recensioni, Rassegne, Schede, in open access), mentre senza fissa periodicità pubblica dei numeri monografici (a oggi 7, come si può vedere dagli indici).

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