Proporre un articolo

L’articolo (file in formato Word o simili) deve essere caricato sulla piattaforma OJS dell’editore.

Il file della proposta è anonimo. Nome, afferenza istituzionale e recapiti (ed eventuali annotazioni) vanno inseriti in OJS. Conclusa la procedura di referaggio interno ed esterno, se l’articolo è accettato per la pubblicazione, i dati saranno inseriti in nota a piè di prima pagina, insieme alle eventuali fonti di sostegno finanziario all’articolo, se facente parte di un progetto di ricerca. 

Ogni articolo deve includere due abstract, in italiano e in inglese, di massimo 500 caratteri e 5 parole chiave/keywords, per l’indicizzazione nelle banche dati internazionali. I dati vanno inseriti sia all’interno del file, sia negli spazi previsti in OJS (fase 3 del processo di submission). La bibliografia finale va inserita solo in OJS, indicando il codice DOI degli articoli segnalati.

L’articolo deve essere inedito e non in valutazione presso altre riviste, dal momento della presentazione al termine della procedura di referaggio e dell’eventuale pubblicazione. Il testo proposto non deve essere stato pubblicato su altre riviste come prodotto protetto da copyright. In caso di testi tradotti da altre lingue o frutto di rielaborazioni, deve essere allegato il nulla-osta dell’editore della prima versione.

Gli autori si impegnano a rispettare queste regole firmando la liberatoria (presente su OJS), con la quale si concede al Comitato editoriale (e a sua volta all’editore) l’esclusiva dei diritti di sfruttamento economico dell’articolo nel periodo stabilito dalla normativa vigente, con tutte le modalità e tecnologie, comprese riproduzione, traduzione, comunicazione, distribuzione.

Agli autori potrà essere richiesto di visionare il file definitivo in pre-print (per sciogliere eventuali dubbi e rispondere a proposte di integrazione: le correzioni devono essere evidenziate) e riceveranno comunque le prime bozze in PDF, che andranno restituite (intervenendo sul file con i comandi Adobe Acrobat) entro una settimana. In caso di mancata risposta varrà il principio del silenzio-assenso.

Gli articoli devono rispettare questi spazi massimi (numero di caratteri, spazi e note inclusi):

  • EDITORIALE: 25.000
  • DISCUSSIONI: 75.000/80.000
  • SAGGI: 60.000
  • LAVORI IN CORSO: 50.000
  • STORICI e STORIA, STORICI CONTEMPORANEI: 40.000
  • INTERVENTI, STORIA E LETTERATURA: 45.000
  • LETTURE: 40.000
  • LUOGHI DELLA RICERCA, LINGUAGGI DELLA STORIA: 40.000
  • RASSEGNE: 30.000
  • RECENSIONI: 20.000

Norme redazionali

Impostazione del testo e citazioni

Sono previsti due tipi di carattere: normale e corsivo. Il corsivo va usato con parsimonia, per le parole in lingua straniera di uso non comune o per evidenziare un termine. Le citazioni esatte vanno tra «caporali» (non virgolette “alte”). Usare effettivamente le «», e non altri comandi della tastiera. I riferimenti alle pagine vanno in nota (ad esempio: pp. 73-74).
Le citazioni di lunghezza superiore alle 4 righe vanno inserite in corpo minore, senza virgolette iniziali e finali. Per omettere all’interno di una citazione una parte, utilizzare […].
Le citazioni tratte da testi in inglese, francese e spagnolo sono mantenute in lingua originale, mentre quelle di altre lingue straniere vanno tradotte in italiano, a meno che non sia necessario mantenere espressioni particolari nella lingua originale.

Caratteri del testo

• Corpo del testo: Times New Roman (TNR), corpo 11, giustificato, interlinea esatta 13 pt, rientro 0,5 cm. a ogni capoverso
• Titolo dell’articolo: TNR, corpo 14, tondo grassetto, centrato
• Titoli paragrafi: TNR, corpo 11, corsivo
• Note (a piè di pagina): TNR, corpo 10, interlinea esatta 10 pt, rientro prima riga 0,3, giustificato, numerate progressivamente dal n. 1

I riferimenti bibliografici vanno indicati nelle note a piè di pagina. Ogni nota non deve superare le 5/6 righe di testo. Le note devono sempre precedere i segni di interpunzione e devono seguire questo formato:

• citazioni di volumi: nome puntato e cognome; titolo dell’opera in corsivo, editore, luogo e data (senza virgola in mezzo). Esempi: I. Calvino, La tradizione popolare nelle fiabe, in Aa.Vv., Storia d’Italia, v. 5, I documenti, t. 2, Einaudi, Torino 1973, pp. 1253-64 (oppure pp. 1253 ss.); S. Galante, In Search of Lost Power, in E. Di Nolfo (ed.), Power in Europe? Great Britain, France, Germany and Italy and the Origins of the EEC, 1952-1957, De Gruyter, Berlin 1992, p. 409 (in caso di testi stranieri utilizzare per le curatele ed. o eds.; dir.; cur; Hrsg.).
• Citazioni da pubblicazioni periodiche: C. Dipper, L’aristocrazia tedesca nell’epoca borghese. Adattamento e continuità, «Quaderni storici», 21 (1986), n. 62, pp. 361-92. Indicare sempre, oltre all’annata (21), il fascicolo (62), a meno che la numerazione non sia progressiva. Senza “in” dopo la virgola. Attenzione! pp. 154-55 e non 154-155.
• Quotidiani e giornali in genere: «Corriere della sera», 5 settembre 1962 (senza “in” dopo la virgola). Nel caso di quotidiani e giornali in lingua inglese, francese, spagnola, tedesca, il mese indicato nella lingua originale.
• Fonti archivistiche: Archivio di Stato di Firenze (ASF), Prefettura dell’Arno, b. (per busta) 506, c. (per carta, al plurale cc.) … (seguito eventualmente dall’indicazione r-v).
• Abbreviazioni, sempre in tondo: Id./Ead. (stesso autore/autrice citati nella nota precedente); cit. (citato, citazione); cfr. (confronta; non utilizzare “si veda”); ed. or. (edizione originale, seguito dalla data); I ed. (prima edizione); Ibidem (stessa opera e stessa pagina); ivi (stessa opera ma in pagina diversa, che va indicata); passim (qua e là).
Citare un’opera già citata: autore (anche nome puntato), prima parte del titolo dell’opera, seguito dall’abbreviazione cit., senza virgola: I. Calvino, La tradizione popolare cit., pp. 1255 ss. Non si scrive mai I. Calvino, op. cit.
• Testi stranieri nell’edizione originale: indicare l’eventuale traduzione italiana (trad. it. Einaudi, Torino 1983). Se si cita un’edizione successiva di un volume, mettere tra parentesi tonda dopo il titolo anno della I edizione, e poi quello del volume effettivamente consultato. Se si cita un testo straniero in edizione italiana indicare tra parentesi: (ed. or. LUOGO e DATA).
• Per un volume di due (o più) autori, separare i nomi con un trattino breve senza spazio: S. Soldani-G. Turi (a cura di), Fare gli italiani cit.
• Le iniziali dei nomi propri sono tenute unite: es. E.J. Hobsbawm.
• Citazioni da internet: valgono le stesse indicazioni, con l’aggiunta di: cfr. https://www… , con data di ultima consultazione tra ().
• Figure, tabelle e grafici: da inserire nel testo, in un formato che consenta eventuali interventi (non immagini fisse). Didascalie: TNR, corpo 9 corsivo, allineato a sinistra. Tabelle: corpo 8 o 9, TNR, testatina in alto, corsivo.
• Accenti: utilizzare È (e maiuscola accentata) e non E’ ( maiuscola apostrofata).
• Punteggiatura: non lasciare spazi prima dei segni di interpunzione: . , : ; ! ? ”» Lasciare invece uno spazio dopo questi stessi segni di punteggiatura.
• L’uso delle maiuscole è da limitarsi il più possibile: Partito socialista italiano, Rivoluzione francese, Ministero dell’Interno, prima guerra mondiale, paese, Stato tedesco, ecc. Se una istituzione è generica, va in minuscolo.
• Trattini: usare quelli brevi ( – ) per le parole composte (analisi storico-critica), i numeri (anni 1970-80; pp. 46-47) e per le frasi incidentali (lasciando uno spazio prima e dopo: «Sono caduto – disse il paziente – mentre venivo da lei»).
• Cifre: 150, 2/3, 1.500 iscritti; solo nelle indicazioni delle pagine 1200 (e non 1.200) I riferimenti cronologici vanno messi in cifre: ’900, anni ’50, il ’68, ecc.

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